Tasse ristorante: Quale Società scegliere per pagare meno?

Scopri come pagare meno tasse legalmente applicando la giusta forma societaria al tuo locale e contenere i rischi d’impresa

tesse ristorante
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Scopri quale società scegliere per pagare meno tasse legalmente nel tuo locale o ristorante e contenere i rischi d’impresa

Chi ti parla di come pagare meno tasse lo fa in modo generico parlando di qualsiasi tipo di azienda senza entrare troppo nel merito del settore ristorativo.

Eppure abbiamo ormai capito che un ristorante, un bar, una pizzeria, per quanto siano da paragonare ad altre aziende, da un punto di vista fiscale hanno le loro caratteristiche. Sono diverse sia per come sono strutturate sia per le necessità di gestione.

Ho deciso di scrivere un articolo dopo il mio intervento all’ultimo corso RistoBusiness dal tema: “Come pagare meno tasse nel settore della ristorazione”.  Non perché gli altri argomenti del corso siano meno importanti, ma credo che l’argomento “pagare meno tasse” in Italia sia un argomento più che caldo: scottante.

Qual è la migliore società per pagare meno tasse per un ristorante?

Prima di tutto è necessario dare una visione veloce allo stato delle cose.

Quanti sono i locali aperti in Italia ne abbiamo parlato più volte, ma guarda la tabella qua sotto, fa riferimento ai dati del 2017.

Societa

Si tratta di una tabella prelevata proprio dall’evento di RistoBusiness.

Se guardi bene non solo vedi che in Italia nel 2017 avevamo 482.801 esercizi ristorativi aperti, ma guarda come erano (e sono tutt’ora) suddivisi.

Hai visto quante ditte individuali e quante società di persone?

Certo, tu penserai che è normale, in fondo in Italia ha sempre avuto la meglio la libera impresa che parte dall’individuo. Se guardiamo i grandi brand storici sono sempre nomi di persone o che sono nati proprio da una persona.

Questo però non significa che mettere un brand nominale deve per forza equivalere ad una ditta individuale.

Anzi sono stati proprio quei nomi che in Italia hanno fatto storia e, pur lasciando il brand della persona, si sono trasformati in fretta in società di capitali (Ferrero, Valentino, Gucci, Ferrari, ecc.)

Ok Emiliano, questo è chiaro, ma dobbiamo anche capire il perché delle cose”. Analizziamo punto per punto i vantaggi e gli svantaggi delle tre modalità di gestione aziendale:

  1. Ditta individuale
  2. Società di persone
  3. Società di capitali

Ditta individuale

Ecco i vantaggi:

  • Costituzione semplice ed economica.
  • Non serve un capitale per la costituzione.
  • È semplice metterla in liquidazione e chiuderla (chiusura partita Iva e comunicazione cessazione a Camera di commercio, Inail, Inps).
  • Non vi è l’obbligo di tenuta dei libri sociali (verbali delle assemblee, libro soci, ecc.).
  • Grande autonomia decisionale, l’imprenditore decide da solo non essendoci altri soci.

A guardarli non sono vantaggi da poco, anzi le risorse che hai a disposizione le puoi indirizzare tutte verso l’attività, la parte burocratica è snellita al massimo e puoi prendere le decisioni nel tempo in cui le pensi.

In teoria non sembra male.

Vediamo gli svantaggi:

  • Responsabilità illimitata del titolare verso il fisco, le banche, i creditori. L’imprenditore risponde personalmente con il proprio patrimonio per tutti i debiti dell’impresa.
  • Tassazione non favorevole, con notevole spreco nel pagamento d’imposte e tasse. Applicando l’IRPEF come imposta principale, l’aliquota IRPEF aumenta proporzionalmente all’aumentare degli utili.
  • Non essendoci soci, tutto il reddito imponibile è imputato al titolare che, con redditi imponibili relativamente bassi, subisce aliquote dal 38% al 43%.

Qui già la cosa si fa più pesante. Responsabilità illimitata significa che non è detto che guadagni, ma puoi stare certo che ogni centesimo che deve uscire uscirà, a costo di togliere il pane di bocca ai tuoi figli.

E la tassazione non ti aiuta, anzi se fai bene i conti della tua attività individuale, sugli utili prodotti, sono più i soldi che devi sborsare di quelli che ti restano in tasca.

Società di persone

In genere si ricorre alla forma societaria quando si vuole portare avanti un progetto insieme a qualcun altro. Ecco quali vantaggi si hanno con una società di persone:

  • Costituzione semplice ed economica.
  • Non serve un capitale iniziale per la costituzione.
  • Non vi è l’obbligo di tenuta dei libri sociali (verbali delle assemblee, libro soci, ecc.).

I vantaggi di questo tipo di società sono molto simili a quelli della ditta individuale.

Vediamo gli svantaggi:

  • Responsabilità illimitata e solidale dei soci verso il fisco, le banche, i creditori. I soci rispondono personalmente con il proprio patrimonio e solidalmente (ciascun socio deve rispondere per l’altro socio) per tutti i debiti dell’impresa.
  • Tassazione non favorevole, notevole spreco nel pagamento d’imposte e tasse. Applicando l’IRPEF come imposta principale, l’aliquota IRPEF aumenta proporzionalmente all’aumentare degli utili.
  • Tutto il reddito imponibile è imputato ai soci che, con redditi imponibili relativamente bassi, subiscono aliquote dal 38% al 43%.

E anche qui le cose non cambiano, la società di persone non solo lascia addosso ai soci tutti i rischi del fare impresa individualmente, ma neanche in questo caso si pagano meno tasse.

Società di capitali

Vediamo se e quali differenze ci sono con questa forma societaria.

I vantaggi:

  • Il rischio d’impresa è limitato al capitale sociale: se la società di capitali non riesce a pagare i propri debiti, i creditori possono aggredire solo il patrimonio sociale.
  • I soci non rispondono solidalmente tra di loro: se fallisce la società, non possono fallire i singoli soci.
  • I soci possono nominare degli amministratori o un consiglio di amministrazione che si prendono le responsabilità delle scelte e possono essere tenuti a rispondere come amministratori con il proprio patrimonio personale.
  • La tassazione è più favorevole poiché è in capo alla società di capitali non ai soci (si pagano Ires con aliquota fissa del 24% e Irap e non Irpef) e la società non paga contributi Inps.

Ciò che nei due metodi precedenti abbiamo visto come svantaggi, qui si trasformano in vantaggi veri e propri.

Questo perché una società di capitali ha una sua natura giuridica. Significa che si assume la responsabilità della propria situazione debitoria. In parole semplici i debiti ricadono sulla società e non su di te.

Anche la responsabilità dell’amministratore, per quanto questo debba rispondere col proprio patrimonio, non è detto che questo avvenga necessariamente in caso di problemi.

Certamente una cosa di vitale importanza è che con una società di capitali si pagano meno tasse e tutto in modo legale.

Ma ci sono anche svantaggi:

  • Maggiori costi di costituzione e di gestione.
  • Tenuta dei libri sociali.
  • Deposito bilancio di esercizio ogni anno.
  • Costi per la messa in liquidazione della società di capitali.

Sia la costituzione, la liquidazione che le variazioni societarie hanno dei costi perché si tratta di atti che deve redigere il notaio.

Nei costi bisogna anche tenere in considerazione il costo di deposito del bilancio annuale.

In tutto questo, anche le formalità burocratiche aumentano, libri sociali da compilare, assemblee da dover gestire, insomma cose di cui si farebbe certamente a meno.

Perché scegliere una società rispetto a un’altra per un ristorante?

Adesso che abbiamo visto i singoli vantaggi e svantaggi di ogni metodo per fare impresa, la domanda che dovremmo farci è: Perché?

Perché se in tutti e tre i casi esistono lati positivi e lati negativi chi fa impresa nel settore della ristorazione si preoccupa di fare una ditta individuale o una società di persone invece che una società di capitali?

La risposta non ti piacerà, ma se vogliamo migliorare è da qui che dobbiamo partire.

Si fa tutto questo perché in Italia manca la mentalità di fare impresa in questo settore.

Perché nel momento in cui si pensa, o si è pensato, di aprire il proprio bar o la propria pizzeria lo si è fatto basandosi semplicemente sulla propria capacità di essere cuochi o bravi barman. Per il resto ci si è affidati al commercialista.

Più in generale capisco la posizione mentale di chi vuole o sta portando avanti un locale, ma questo oggi non può più essere un modello da seguire.

Tasse per ristorante: Facciamo un esempio

Oggi, un giovane che vuole aprire il suo ristorante cosa fa?

Spesso parte dal fatto che sa cucinare o che è uno chef. Ok, mettiamo che possa andare.

Di fatto questo ragazzo ha trascorso moltissimo tempo, giustamente, tra pentole e fornelli e molto poco (quasi niente) a comprenderne di economia e finanza.

Non voglio specificare se viene fuori da un istituto specializzato o se ha cominciato a cucinare per divertimento a 12 anni, resto sul generico.

Con un po’ di sforzo riesce a mettere da parte un piccolo gruzzoletto per avviare il suo ristorante.

Cerca un locale, fa due conti per vedere quanto gli costa un arredamento che si può permettere; ci mette dentro sorella, fidanzata e cugino e si prepara ad aprire.

Tu pensi che in tutto questo lui sappia esattamente quale forma giuridica affrontare?

Magari se ha fatto quei corsi alla Camera di Commercio avrà capito come buttare via tempo e soldi pubblici, ma certo non ne sa un cazzo sulla differenza tra una ditta individuale e una società. Secondo te con chi ne parla?

Col commercialista?

E secondo te cosa gli dice il commercialista?

Te lo dico io. Tolti quei pochi commercialisti illuminati e seri che ci sono in giro (pochi purtroppo), il commercialista medio gli dice: “No, ma che vuoi buttare soldi col notaio? Apriamo il tuo locale a nome tuo o facciamo una bella SNC”.

Non ho mai capito se quando un commercialista risponde così lo fa perché in mala fede oppure perché è proprio un cazzaro. Va bèh, lasciamo perdere queste sottigliezze.

Il fatto vero e reale è che quando il commercialista ti spinge in quella direzione ti sta mettendo in una condizione che, se le cose vanno un po’ male, sei nella merda.

Mettiamo le cose a confronto

Quel ragazzo dell’esempio non ha colpa, lui vuole solo fare il suo ristorantino e cucinare. A suo modo pensa di essersi rivolto ad un professionista, invece quello lo affossa.

Il perché lo abbiamo visto chiaramente nei vantaggi e svantaggi delle tre modalità di fare impresa.

I vantaggi della ditta individuale e della società di persone, che fanno riferimento ad un investimento iniziale quasi inesistente e alla burocrazia interna totalmente assente, si annullano completamente di fronte al vantaggio reale di una società di capitali che a fronte di un investimento iniziale maggiore ti tutela e ti mette al riparo da problemi enormi.

Per dirla semplice è meglio investire un piccolo gruzzolo per fare una SRL, per trasferire su questa le responsabilità e per pagare meno tasse, invece che risparmiare due lire all’inizio e trovarsi salassati ogni mese tra tasse e responsabilità dirette dell’attività.

Capisci perché prima ti ho detto che manca la mentalità?

Non volevo essere offensivo, ma la condizione media in Italia è proprio questa. Oggi non puoi più pensare di parlare col commercialista di queste cose, non è il suo mestiere, lui è un fiscalista, non ti fa pagare meno tasse. Lui ti fa pagare le tasse.

Anzi, per dirla meglio, lui cura gli interessi dell’erario (come fanno i dipendenti dell’agenzia delle entrate) solo che lo paghi tu.

Cosa sceglieresti?

Prima ti ho parlato delle multinazionali di casa nostra. Ma pensa anche a quelle straniere.

Prova ad immaginare se la Microsoft, ai tempi di Bill Gates, fosse stata una ditta individuale. Dove sarebbe andata?

Oppure che ne diresti della Sony snc? Della Apple snc?

Fa ridere, no?

Nessuna di queste aziende, nemmeno le nostre grandi, sono ditte individuali o società di persone.

Tu mi dirai “Sì, ma quelle sono delle multinazionali, mica dei piccoli ristoranti?”

È vero, hai ragione, ma se ci pensi quando questi hanno iniziato lo hanno fatto con quello che avevano, che si trattasse di catene del food o di case di moda.

Avranno pure iniziato come ditte individuali, ma alla prima occasione hanno cercato tutti i modi per pagare meno tasse. Ecco perché sono diventate società di capitali.

L’inizio di un percorso?

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  2. Il secondo step, se sai che il tuo ristorante ha bisogno di essere rivoluzionato da capo a piedi, è il mio libro Il Tuo Ristorante è Morto.
  3. Se invece hai già compiuto tutti questi step, ti consiglio caldamente di scoprire i nostri servizi di consulenza per la ristorazione e di partecipare ai nostri Eventi Live: clicca qui sotto per partecipare al prossimo in programma.

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