Le piattaforme online sono lo strumento giusto per avere clienti nel tuo ristorante o sono una fregatura? Ecco a te la visione corretta a 360 gradi
Se sei un ristoratore e quindi un imprenditore, “come avere clienti nel tuo ristorante” è quel pensiero fisso in testa ogni giorno della tua vita.
E se operi in ristorazione, come tendenza degli ultimi anni, le applicazioni o piattaforme di prenotazione online stanno monopolizzando questo argomento di discussione.
Sei un ristoratore e probabilmente starai cercando un modo per incrementare i risultati del tuo ristorante. E molto probabilmente avrai opzionato la possibilità di inserirti in uno di questi portali.
Ma, visto che a sto mondo nulla viene regalato, quando una di queste piattaforme online ti presenta i costi, succede che ti metti lì con la tua calcolatrice a cercare di capire se il gioco vale la candela.
A meno che tu non abbia preso parte alla lotta tra fazioni, in cui da un lato ci sono quelli che indicano le piattaforme online come “il male assoluto” e quelli che invece dicono che “senza queste app ormai non si campa più”.
Per questo ho deciso di scrivere questo articolo, a seguito di un intervento sul mio gruppo Facebook RistoBusiness.
Un ristoratore come te ha infatti deciso di fare una domanda su questo tema.
Ho voluto quindi utilizzare questa occasione per capire meglio come avere clienti nel tuo ristorante.
Ho deciso di mettere i puntini sulle i, su un argomento che è molto più complesso rispetto ad un semplice SI/No.
Servono queste piattaforme online per avere clienti nel tuo ristorante?
La domanda è corretta ed è meno “talebana” di quanto sembri.
La risposta giusta è: DIPENDE.
Mi spiego meglio.
Facciamo finta per un momento che il ristoratore che si pone un dubbio legittimo come questo, abbia sotto controllo al centesimo i numeri del proprio locale.
Poniamo il caso che si conoscano alla perfezione i costi ricetta, il Food Cost, gli indicatori di perfomance, il costo pasto, il costo pasto primo, i coperti da fare per raggiungere il punto di pareggio, le marginalità, la gestione “numerica” del personale, controllo sulle forniture senza dover rischiare di avere ogni giorno sorprese diverse ecc…
Detto questo, si aprono tre considerazioni da fare.
-
I dati sono i nuovi pozzi di petrolio
Se i dati dei tuoi clienti li possiedi tu, metti in azienda un asset che tu, e solo tu, puoi utilizzare per incrementare le tue possibilità di fare business.
Dunque sarebbe ottimale che ogni potenziale cliente “entrasse” da un processo che sia gestito da te e soltanto da te.
Ma per fare questo ci vogliono competenze e tempo da dedicarci e non tutti i ristoratori, sul momento specifico, hanno queste competenze.
In tal caso si può, in maniera provvisoria, opzionare una di queste piattaforme, con l’obiettivo di poter arrivare a gestire in maniera autonoma questo processo.
-
La ciclicità della domanda
Facciamo finta adesso che il punto 1 sia superato. Che tu ristoratore sia in grado di mettere in piedi e gestire questo processo.
Se sei un ristoratore, sai che i ristoranti si muovono su una curva di domanda che oscilla nel corso dell’anno e nel corso di una sola settimana.
Come le strategie di Restaurant Revenue Management insegnano ( e chi ha partecipato a RistoRevenue lo scorso novembre saprà), per sfruttare i periodi di bassa occupazione UNA delle strategie da utilizzare è quella di massimizzare i canali di promozione.
Quindi, anche se non è “il massimo della vita” lavorare con i clienti i cui dati non rimangono a te, si possono sfruttare queste piattaforme per massimizzare le possibilità di prenotazione.
(ecco, poi quando ho questi clienti seduti al tavolo, magari organizzerei una scusa per fare in modo che questi dati li danno a me)
SI lo so, queste piattaforme costano ed è per questo che la premessa iniziale sottolineava l’importanza di conoscere i propri numeri.
-
Non tutte le piattaforme sono uguali.
Dovrei fare un pippone sulla psicologia d’acquisto ma risulterebbe una rottura di palle, ma per fartela breve: meglio The fork o Opentable, Groupon anche no.
Il fatto è che quando entri in contatto con una piattaforma di questo tipo, devi utilizzarla per incrementare i tuoi risultati nel breve e nel lungo periodo.
Affidarsi totalmente ed esclusivamente ad una piattaforma, universalmente riconosciuta SOLO ed esclusivamente per gli sconti, non è una scelta che ti da molti spazi di miglioramento da qui in avanti.
Una piattaforma che ti presenta con ANCHE degli sconti, magari in giornate particolari, può entrare certamente meglio all‘interno di una strategia più completa.
Altra cosa da tenere ben fissata in testa è la seguente: non affidate tutte le entrate del vostro ristorante ad un unico canale d‘ingresso, soprattutto quando questo canale d‘ingresso non è gestito da te.
Come detto sopra, e ripeto, piattaforme come The Fork possono essere valutate ed inserite all‘interno di una organizzazione e pianificazione più generale.
In sintesi: non fatevi fregare dai “talebani”.
“Eh ma le piattaforme come The Fork sono il male assoluto!!”.
“Eh ma dai zio, come fai a campare senza the fork oggi dai”
Perché in linea teorica, uno può dire di essere di “una scuola di pensiero o di un’altra”, ma quando sei con le mani a spadellare e devi superare dei giorni “tosti” e hai bisogno di generare flusso di cassa immediato, o che stai disegnando il futuro della tua azienda che deve andare secondo certi canoni, vedi che della teoria te ne importa sta sega.
Quindi, la risposta è DIPENDE.
Per questo, quello che mi sento di dirti è di dimenticarti dei ciarlatani li fuori che ti dicono “Quello si, quello no”.
Prendi in mano i numeri della tua azienda, leggili, studiali, capisci dove vuoi andare e fai tutto il possibile per il bene della tua azienda.
Se vuoi, se serve, qui da me troverai porte aperte se credi di aver bisogno di “aiuto” concreto e di come migliorare o accrescere la consapevolezza tua sul tuo business.
Per questo , ti aspetto il 24, 25 e 26 marzo 2020 alla Seconda Edizione di RistoBusiness all’Una Hotel di Lido di Camaiore.
Ci vediamo qui.
Facciamo i numeri.
Emiliano